“A la conquista del cuerpo equivocado“ è un racconto di prigione, di censura e di lotta per la libertà trans. Ci aiuta a questionare cos’è davvero la bellezza corporale e a mettere in discussione lo standard sociale a cui siamo sottoposti quotidianamente quando ci rapportiamo ad essa.
Il punto del libro non è darci una soluzione alla questione trans, bensì aprirci gli occhi per poter questionare meglio e in maniera critica i costrutti sociali e culturali che ci circondano, e poterli rendere, così, più inclusivi e, perché no, differenti da quello che siamo abituati a pensare/vivere/vedere.
In Psicopolitica il filosofo sud coreano, e professore all’Università delle arti di Berlino, Byung-Chul Han ci fornisce tutti gli strumenti per poter questionare noi e la realtà in cui viviamo. E lo fa con un libro quasi tascabile (110 pagine), ma non per questo povero in contenuti.
In 13 capitoli, il filosofo parla di concetti come neoliberalismo, big data e capitalismo dell' emozione, dandoci la sua chiave di lettura di un mondo che è sempre più connesso e sempre meno democraticamente libero.